3 errori per NON avere successo su YouTube
Sapere cosa non fare è un ottimo punto di partenza
Per creare un progetto di successo è fondamentale conoscere bene la piattaforma su cui si vuole operare (YouTube) e il pubblico a cui vuoi veicolare il tuo messaggio.
A volte però, per la fretta di voler ottenere successo o per ignoranza, capita di farsi convincere da presunti esperti a prendere delle scorciatoie che a prima vista possono sembrare valide e sensate.
Moltissimi creatori si lasciano convincere a commettere principalmente questi 3 errori:
pagare per ottenere engagement
focalizzare l’attenzione sull’ottimizzazione dei meta-tag
fare campagne pubblicitarie AdSense o Facebook
Vediamo più nel dettaglio le conseguenze di questi 3 errori (elencati in ordine di gravità) che, a mio avviso, non devi assolutamente commettere.
Pagare per ottenere engagement
Molte aziende (molto poco serie) propongono, in cambio di un compenso, di farti aumentare velocemente: iscritti, visualizzazioni, commenti, Mi piace, ecc.
Un esempio emblematico è rappresentato da un servizio proposto da un’azienda che sta effettuando ancora oggi una massiccia campagna pubblicitaria su YouTube.
L’azienda propone un metodo facile e veloce per guadagnare visualizzazioni e nuovi iscritti su qualsiasi tipo di canale. Dopo un breve periodo di prova gratuita, in cambio di una quota mensile, promettono di far decollare il canale del malcapitato creator.
Sapendo che una promessa del genere è impossibile da realizzare, abbiamo accettato di fare una prova su un nostro canale secondario su cui solitamente facciamo dei test.
Come immaginavo nei primi 3 giorni di prova (periodo gratuito in cui si poteva annullare la sottoscrizione) il servizio offriva un rendimento fantastico. Centinaia di iscrizioni, Like e una time retention superiore al 70%. Purtroppo però già al quarto giorno il servizio si rivelava deludente come previsto. La time retention è crollata al 10%. Cos’è successo? In sostanza, per poter soddisfare i tantissimi clienti, gli operatori dovevano avviare i video, cliccare Mi piace e quindi passare subito al video successivo. Questo comportamento è proprio quello che condanna definitivamente un video (e di conseguenza il relativo canale) ad un sicuro insuccesso!
Inoltre forse non sai che YouTube periodicamente revisiona il conteggio degli iscritti ai canali ed elimina le iscrizioni Spam. Conosci un canale che improvvisamente ha perso molti iscritti? Ora sai perché.
Focalizzarsi sull’ottimizzazione dei meta-tag
L’ottimizzazione dei meta-tag non è di per se qualcosa di sbagliato o inutile. Il problema nasce quando si crede che possa diventare un sistema per “craccare” l’algoritmo di YouTube.
Qualcuno penserà che ho scritto qualcosa di ovvio, ma non è per nulla così. Sento ancora molti creatori dire che per diffondere un video su YouTube è ESSENZIALE ottimizzare i meta-tag (Titolo, descrizione e tag del video). E lo dicono perché ancora tanti “esperti” di video marketing lo ripetono continuamente nei loro canali, corsi e pubblicazioni.
Con questo voglio dire che i meta-tag sono inutili? Certamente no. Certamente però la loro funzione è decisamente sopravvalutata. Prima di dedicare tempo all’ottimizzazione dei meta-tag dovresti capire quali sono le vere priorità su cui concentrarti.
Campagne pubblicitarie
Molti consulenti consigliano di attivare delle campagne pubblicitarie a pagamento per fare in modo che il tuo canale cresca. Che dire, se un consulente vuole farti crescere attraverso la pubblicità è perché non è in grado di farti crescere in maniera organica (senza pubblicità e quindi gratuitamente).
La crescita attraverso la pubblicità può funzionare indubbiamente, ma comporta sempre delle conseguenze, oltre che delle spese.
Qualunque sia il sistema adottato per pubblicizzare i tuoi video e il tuo canale (annunci display, video suggeriti, ecc.), lo spettatore saprà sempre di trovarsi davanti ad una pubblicità. Ne consegue che l’approccio psicologico nei confronti del tuo contenuto sarà diverso. Puoi ottimizzare quanto vuoi la campagna pubblicitaria, questa produrrà inevitabilmente delle analitiche più scadenti rispetto agli stessi contenuti presentati in maniera organica. Prova e verifica tu stesso.
Chiaramente se devi vendere un prodotto il discorso cambia. Ma se il tuo prodotto è il video stesso, valuta bene prima di procedere. Anche con una campagna orientata ad aumentare esclusivamente gli iscritti al canale, il costo potrebbe non ripagare i benefici ottenuti dall’investimento.
Se hai un’esperienza da condividere sul tema, scrivilo pure nei commenti.
Se vuoi apprendere come far crescere il tuo canale YouTube in maniera ORGANICA (senza pubblicità ne servizi a pagamento) clicca Subscribe (iscriviti).